Eccomi di nuovo, con molto ritardo, a raccontarvi la seconda ed ultima parte dell’evento #LangheRoero2012. Oggi piove come in quei giorni….
Nel precedente post vi avevo parlato delle Langhe e vi avevo lasciato alcune immagini di queste colline piemontesi dove ho lasciato un pezzo di cuore, non ve ne siete innamorati anche voi??
Oggi vi voglio parlare di chi questi posti li vive e li ama, delle persone che ho incontrato durante l’evento TuLangheRoero, e che mi hanno parlato del loro amore per questo territorio,  mi hanno fatto degustare le loro eccellenze e mi hanno raccontato di quanta attenzione e cura prestano al loro lavoro. 
Sto parlando dei Figli delle Langhe.
 Chi nasce nelle Langhe ha un rispetto per il territorio, per le tradizioni, per i prodotti della terra che tutti noi italiani dovremmo avere. Qui la globalizzazione è ancora lontana, per fortuna, e ci sono ancora produttori di cibo e vino secondo le vecchie maniere. 
Regno dei vini tra i più prestigiosi d’Italia come la Barbera, il Barbaresco e il Barolo, questi due ultimi nascono dal vitigno del Nebbiolo, questi paesaggi paragonati al Chiantishire faranno presto parte del Patrimonio dell’Unesco.
La prima figlia delle Langhe è una donna veramente in gamba, non solo bella, Cristina Torrengo, responsabile marketing della cantina Terredavino che ci ha raccontato come nasce e si evolve la cantina.

Entrare in questa cantina non è come entrare in una qualsiasi cantina. E’ una struttura supertecnologica che si visita camminando su una passerella di legno sospesa nel vuoto da cavi d’acciaio una sorta di ponte levatoio che permette di visitare la cantina senza interferire con le fasi di lavorazione. 
Nella sala di affinamento delle Barbere (o delle Barriques) sono presenti 2.000 barriques bellissime, da 225 litri cadauna,il profumo di legno  buono che si respira nell’aria fa pensare subito alla qualità del vino che ne uscirà fuori.
Sono realizzate in rovere proveniente dalle foreste della Francia e dell’Europa centrale. Le botti vengono riempite in primavera e vengono svuotate dopo 1 anno quando saranno riempite con il vino della vendemmia successiva. le botti vengono 
Ho avuto il piacere di degustare la loro Barbera d’asti “La luna e i Falò” (che ha ottenuto i 2 bicchieri sulla Guida Vini d’Italia del Gambero Rosso e Slow food)  e il loro Moscato Passito “Bella Estate” per aver partecipato ad un concorso culinario e io che non amo molto i vini devo dire che li ho travati ottimi.

Le uve delle aziende agricole più grandi vengono vinificate separatamente e il vino riporta in etichetta il marchio dell’azienda di origine. Le uve di quelle più piccole o di vigneti particolari vengono assemblate e in questo caso il vino riporta in etichetta i titoli delle opere di Cesare Pavese e di Beppe Fenoglio, autori che nelle loro opere hanno parlato delle terre che nutrono queste vigne.

Vedete quella specie di collarino che sta sul fondo della bottiglia??? E’ un termometro che indica la temperatura del vino…geniale no??ci dice a che temperatura va servito questo o quel tipo di vino!!Non si può sbagliare.

Concordo con le parole di Pavese riportate sull’etichetta della bottiglia…è difficile accettare la vita senza figli.
e citando sempre Cesare Pavese che in questi luoghi è nato e vissuto e quindi è un vero figlio di Langa..
“Traversai Belbo, sulla passerella, e mentre andavo rimuginavo che non c’è niente di più bello di una vigna ben zappata, ben legata, con le foglie giuste e quell’odore della terra cotta dal sole d’agosto. Una vigna ben lavorata è come un fisico sano, un corpo che vive, che ha il suo respiro e il suo sudore.”

Spostandoci con il pullman in un labirinto di curve dove  le vigne sono aggrappate alle colline giungiamo per il  pranzo  nella Trattoria delle Vigne (a Diano d’Alba) 

la tartare di fassona che  vedete a sinistra non l’ho assaggiata mentre posso dirvi che sotto il pesto di nocciole a destra ci sono le acciughe ..un antipasto notevolmente gustoso

La sera abbiamo conosciuto un uomo di Langa ma anche un  grande chef stellato: Massimo Camia del ristorante Locanda nel Borgo Antico, situato nel cuore di Barolo.
Ci ha accolto a braccia aperte e condotti nella sua esclusiva cantina Ascoltarlo parlare e raccontare in poco tempo la sua storia, aneddoti su aspiranti chef che hanno lavorato con lui soprattutto quelli giapponesi , è stato un vero piacere. 

ma il  momento tanto atteso è stata la cena…da uno chef stellato ci si aspetta di mangiare sempre piatti ricercati ma attenti alle materie prime e Massimo Camia ha confermato di essere una stella che brilla nelle langhe…la cena è stata un trionfo di gusti e sapori  con una veduta panoramica sulle vigne.

lascio parlare le immagini…

Non mangio carne ma ho fatto un eccezione non potevo proprio perdermi questo coniglio dalla doppia panatura con semolino dolce fritto

e in chiusura un omaggio alla nocciola vera regina delle langhe che in questo tortino dal cuore tenero ha concluso in dolcezza la cena…favoloso!!!

Infine i giovani delle Langhe che  rappresentano il futuro di questo territorio.
A Santo Stefano Belbo ad accoglierci c’è Pierluigi Vaccaneo direttore della Fondazione Cesare Pavese, qui  ci troviamo nelle Langhe dell’Asti, il vino italiano più esportato all’estero, ma soprattutto è la terra di Cesare Pavese
peccato che nonostante io abbia fatto il liceo classico non conosca le sue poesie perchè la mia insegnante non lo ritenne degno di spiegazione o perchè era alla fine del programma scolastico o forse non lo amava…stendiamo un velo pietoso và…

Pierluigi, dai cui occhi si legge la passione per il poeta,  starebbe tutto il giorno a parlarci della vita e delle poesie di Pavese e lo avremmo ascoltato tutto il giorno , ma il tempo oltre che pessimo è tiranno.

Con orgoglio, anche mio, ci mostra che Pavese recentemente è stato tradotto anche in nella lingua Giapponese

nonostante la pioggia abbia rovinato la visita alla Az. Agricola San Marco è stato bello arrampicarsi con il pullman sulla collina dove si trova e attraversare filari e filari di vigne.

ma il maltempo non ha tolto l’entusiasmo e il sorriso al giovane Marco, proprietario dell’azienda San Marco, che ci ha accolto con un aperitivo di tutto rispetto e poi tutti giù in cantina

questo è il panorama che si può vedere dalla terrazza della cantina San Marco peccato perchè Marco ci aveva anche organizzato una passeggiata tra le vigne a bordo di un trattore….

e mentre c’e’ chi proprio non sa dire di no ad un buon bicchiere di vino

c’è chi si diverte a fotografarmi mentre io fotografo lei…

Alla fine i tre giorni sono volati velocemente e avrete capito che questo territorio mi ha rubato il cuore .. penso di tornarci per la festa del tartufo in settembre vero Ambra???
Ringrazio ancora gli organizzatori di questo splendido evento nelle Langhe: Carlo Vischi, Francesca Martinengo, Paola sucato e l’Ente Turismo Alba,Bra e LangheRoero

Io  vi lascio con questa poesia di Pavese che questi posti li amava tanto da descriverli nelle sue poesie.

“Adesso che il mondo l’ho visto davvero e so che è fatto di tanti piccoli paesi, non so se da ragazzo mi sbagliavo poi di molto. Uno gira per mare e per terra, come i giovanotti dei miei tempi andavano sulle feste dei paesi intorno …Si fa l’uva e la si vende a Canelli; si raccolgono tartufi e si portano in Alba…Che cosa vuol dire? Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti .”

(da La Luna e i Falò – Cesare Pavese)

8 Comments on I Figli delle #LangheRoero

  1. Valentina
    22 Maggio 2012 at 16:37 (12 anni ago)

    adoro questi tuoi racconti fotografici…davvero evocativi!

  2. sississima
    22 Maggio 2012 at 17:25 (12 anni ago)

    sicuramente un'esperienza molto bella, che ti ha arricchito culturalmente ed anche sotto il profilo culinario, dal tuo ottimo reportage trapela proprio questo, quei posti devono essere favolosi! Un abbraccio SILVIA

  3. Marina
    22 Maggio 2012 at 20:11 (12 anni ago)

    Il vostro itinerario è stato molto bello… Mi piacciono tanto i due brani che hai scelto per raccontarci le Langhe di Pavese! un bacione Claudia cara

  4. Ambra
    22 Maggio 2012 at 21:16 (12 anni ago)

    Ehi!! Ma quest'ultima foto la tenevi nascosta?? Carina!! Ti avverto che presto pubblicherò le foto della tiberti che annusa dentro al bicchiere…ne ho diverse!! A parte gli scherzi, devo dire che il tuo post mi è piaciuto molto, bella l'idea dei brani…ma quanto sei avanti??Smack!

  5. Claudia
    23 Maggio 2012 at 12:41 (12 anni ago)

    Finalmente una foto che ti piace, that's incredible!…in effetti mi ero dimenticata…grazie tesoro …dovevo andare a questo evento per scoprire Pavese. Dai non vedo l'ora di vederle le mie foto da finta alcolista. Kisses

  6. Claudia
    23 Maggio 2012 at 12:44 (12 anni ago)

    Anche il vostro pero'!!peccato che eravamo divise..belle vero quegli estratti di poesia.?un bacione a te

  7. Claudia
    23 Maggio 2012 at 12:45 (12 anni ago)

    Grazie Valentina sei sempre gentilissima…bacioni

  8. Claudia
    23 Maggio 2012 at 12:46 (12 anni ago)

    Lo sono Silvia e penso di tornarci per la festa del tartufo. Un 'esperienza indimenticabile…un bacio

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