La Ribollita e’ la regina delle zuppe invernali della cucina toscana a base di cavolo nero, fagioli e pane raffermo (meglio se toscano).
La tradizione vorrebbe i fagioli cannellini da mettere in ammollo la sera prima, io quando voglio farla in giornata uso invece i fagioli del Purgatorio piccoli e con la buccia sottile che non richiedono ammollo, mentre devo dire che inToscana l’ho mangiata anche con i fagioli borlotti. Insomma ognuno usa i fagioli che preferisce. Un altro trucco nel preparare la Ribollita e’ quello di frullare una parte dei fagioli con la loro acqua di cottura trasformandoli in una crema di fagioli da aggiungere alla zuppa, in questo modo risulterà più cremosa. In questi giorni freddi di fine gennaio la Ribollita e’ una vera coccola, un caldo abbraccio per scaldare cuore e papille gustative.
Comunque l’ingrediente principe per una Ribollita DOC e’ il cavolo nero che poi diciamocelo non e’ mica proprio nero ma e’ di un verde talmente scuro che può sembrare nero e per diventare di questo colore ha bisogno di prendersi una bella gelata invernale. A dire la verita’ fino a circa 10 anni fa io neanche lo conoscevo questo cavolo nero!
Non ho origini toscane, ma amo la Toscana e la sua cucina e mi trasferirei in questa regione seduta stante se potessi. Nel frattempo la Ribollita e’ ormai diventata parte della mia cucina di casa sarà che io e mio marito da sempre amiamo le zuppe che ci regalano quell’inconfondibile profumo di casa e famiglia, sarà che ci fa sognare una vita in campagna lontana dalla citta’.
La tradizione vuole che la Ribollita si chiami così perché si prepari il venerdì sera mettendo insieme gli avanzi dei giorni precedenti e facendoli poi cuocere di nuovo nei giorni successivi insieme al pane raffermo.
Ogni volta che vado in Toscana la ordino sempre e in ogni ristorante o trattoria mangio la Ribollita preparata in modo diverso perché ogni zona della Toscana ha la sua ricetta e le sue varianti. E pensare che fino a circa 10 anni fa più o meno da quando ho aperto questo blog la Ribollita non l’avevo mai mangiata e il cavolo nero non lo avevo mai visto.
La RIBOLLITA
250 gr di fagioli cannellini secchi (fagioli del Purgatorio)
1 cipolla dorata
2 pomodori pelati
2 carote piccole
1costa di sedano
1 foglia di alloro
300 gr di cavolo nero
200 gr di cavolo verza
2 patate piccole
200 gr di pane toscano raffermo
olio evo
salde e pepe qb
- La sera prima mettete a bagno i fagioli cambiate l’acqua almeno una volta. In alternativa utilizzate i fagioli del Purgatorio piccoli e con buccia sottile che non hanno bisogno di ammollo. Mettete i fagiolini in una pentola di coccio coprendoli con acqua fredda e fateli cuocere a fuoco basso insieme ad una foglia di alloro per almeno 2 ore. In alternativa ponete i fagioli in pentola a pressione coperti di acqua fredda e fate cuocere per circa 30 minuti dal fischio.
- Nel frattempo preparate le verdure. In una casseruola fate appassire la cipolla tritata con 3 cucchiai di olio evo, unite le carote tagliate a pezzetti e il sedano tritato e le patate tagliate a tocchetti. Unite poi le foglie di cavolo nero sfilacciate dalla costa e tagliate a listarelle e così pur epa verza, poi aggiungete i pomodori tagliati a pezzi. Coprite le verdure con l’acqua di cottura dei fagioli. Regolate di sale e fate cuocere per almeno 30 minuti.
- Nel frattempo frullate una parte dei fagioli con la loro acqua di cottura fino a ridurli in crema e tenete da parte la crema. Aggiungete la crema di fagioli alla minestra e lasciate cuocere per altri 10 minuti. Poi unite i fagioli rimasti interi e le fette di pane raffermo e lasciate cuocere per altri 15 minuti. Spegnete il fuoco e regolate di sale e pepe macinato al momento.
- Distribuite la minestra nelle ciotole individuali e servite la Ribollita calda con fette di pane tostato e un filo di olio extravergine e pepe nero macinato al momento e un buon bicchiere di vino come il Rosso di Montalcino.