Avevo uno zio di Conegliano Veneto. Quando da bambina andavo a trovarlo con la mia famiglia ricordo che aveva sempre una bottiglia di vino rosso sul tavolo della cucina e accanto un bicchiere sempre mezzo pieno, qualsiasi ora fosse. Restavamo tutti li seduti intorno al tavolo e si chiacchierava. Mio padre e mio zio parlavano sempre di politica mentre le mie cugine grandi che erano maestre mi chiedevano della scuola. Quante parole dette ed ascoltate davanti a quella bottiglia di vino.
Ecco per me Il vino rappresenta convivialità ma rievoca anche ricordi di famiglia.
Ora che finalmente l’estate e’ arrivata, dopo averla desiderata come mai prima d’ora, ora che i confini sono stati riaperti ed è tornata la voglia di viaggiare e quella di stare all’aria aperta perche non organizzare un picnic in giardino per rivedere gli amici pur mantenendo sempre le distanze, rievocare bei ricordi e festeggiare il quasi ritorno alla normalità e brindare all’estate?
Cosa c’è di meglio di un buon calice di vino per festeggiare l’estate e lasciarci alle spalle questi mesi di chiusura forzata in casa e di ansia?
Così ho tirato fuori il mio cestino vintage di vimini e ho stappato una bottiglia di vino rosso “Covolo”, un vino DOC composto da 50% Merlot e 50% Cabernet Sauvignon, dell’azienda veneta Vignale di Cecilia e sono rimasta inebriata dal suo intenso profumo di ciliegia, dal suo colore rosso rubino e dal suo sapore intenso. Un vino di terroir, semplice ma allo stesso tempo ricco di emozioni, quelle che i Colli Euganei sanno regalare.
Vignale di Cecilia e’ una piccola e giovane azienda agricola dei Colli Euganei, in Veneto, un territorio quello dei Colli Euganei duramente colpito dalla pandemia di Covid19. Se pensate che Vo’ Euganeo è stato il primo paese blindato a diventare zona rossa.
L’azienda Vignale di Cecilia, nata nel 1998, è situata appena sotto il monte di Cecilia da cui prende il nome ed e’ stata fondata dal vignaiolo Paolo Brunello, proveniente da una storica famiglia di vignaioli del territorio. Le viti, merlot e cabernet sauvignon, poggiano su terreni vulcanici e argillosi e il clima e’ mitigato dalla vicinanza del mare. La fermentazione è spontanea in tini di cemento vetrificato che preservano il frutto di questo vino. L’affinamento avviene per il 50% in cemento e per il 50% in barrique di secondo passaggio, con sosta in bottiglia per 3 anni.
Nella mia mente Il Veneto l’ho sempre associato al vino, in effetti e’ risaputo che i Veneti sono da sempre conosciuti come grandi bevitori di vino, ma anche come grandi produttori.
Ora se penso alla regione Veneto mi salta subito in mente il piatto di Risi e Bisi. Una ricetta della tradizione veneta oggi considerato un piatto semplice e povero ma che sembra sia stato durante la Repubblica di Venezia il piatto destinato al Doge e al suo entourage.
La ricetta vuole che le dosi siano che per “ogni riso un bisio”cioè per ogni chicco di riso un pisello). La tradizione vuole che il giorno dei festeggiamenti in onore di San Marco, patrono della città, si servissero 13 portate di riso e altrettante di “bisi” cioè di piselli.
Sulla preparazione della ricetta ovviamente ci sono diverse versioni ma una cosa e’ sicura che il riso utilizzato deve essere il Riso Vialone Nano arrivato a Venezia dall’Oriente e oggi diventato parte integrante del paesaggio agrario veneto.
Così ho pensato di riadattare e reinterpretare una ricetta tipica della tradizione veneta in chiave gourmand e moderna preparando una ricetta che potesse essere perfetta per un picnic o un pranzo all’aperto. Adesso che pian piano stiamo cercando di tornare alla normalità e abbiamo bisogno di stare all’aria aperta mantenendo sempre la distanza l’idea del picnic a mio avviso e’ la soluzione ideale per stare insieme agli amici a pranzo o a cena . Così nasce questa questa torta di risi e bisi.
Un Risi e Bisi racchiuso in un guscio di pasta matta al vino. Per dare un gusto un po più deciso ho aggiunto uno stracchinato e un bel po di pepe nero.
Questa la mia idea per brindare all’estate così tanto desiderata come quest’anno.
GALETTE RUSTICA DI RISI E BISI alla menta con Stracchinato.
Per la Pasta:
- 180 gr di farina 00
- 70 gr di farina integrale
- 4 cucchiai di olio extravergine di oliva
- 100 gr di vino “Covolo” della Cantina Vignale di Cecilia
Per il Ripieno di Risi e Bisi
- 300 gr di piselli (anche surgelati) purché restino ben intatti
- 100 gr di pancetta
- 1 cipollotto
- 250 gr di riso vialone nano
- 50 gr di parmigiano reggiano grattugiato
- 100 gr di stracchinato
- foglioline di menta fresca
- olio extravergine di oliva qb
- 1 lt di brodo vegetale
- sale
- pepe nero macinato al momento
- Mescolate le farine sulla spianatoia e formate la classica fontana al centro. Versatevi l’olio e il vino e un pizzico di sale ed iniziate ad impastare inizialmente con una forchetta e poi con le mani fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Se necessario unite un po di acqua. Lasciate riposare per circa 30 minuti, coperta con pellicola trasparente.
- Pulite il cipollotto e affettatelo finemente. Tagliate la pancetta a cubetti. Fate soffriggere il battuto in una casseruola con 2 cucchiai di olio. Unite il riso e fatelo tostare per qualche minuto poi bagnatelo aggiungendo qualche mestolo di brodo. Proseguite la cottura del riso (circa 20 minuti) bagnandolo con il brodo caldo di volta in volta.
- A parte fate cuocere al vapore i piselli. Frullatene una parte con qualche fogliolina di menta e un po di olio.
- A termine della cottura del riso aggiungete i piselli interi e la purea di piselli e menta. Regolate di sale e aggiungete una bella macinata di pepe nero.
- A fuoco spento aggiungete una noce di burro e il parmigiano.
- Stendete la pasta matta al vino in una teglia da forno del diametro di circa 23 cm lasciando che una parte fuoriesca dai bordo.Stendetevi il ripieno di risi e bisi e sopra adagiatevi le fette di stracchinato. Ripiegate verso l’interno la pasta che fuoriesce.
- Mettete in forno caldo a 200 ºC per circa 30 minuti. Lasciate raffreddare prima di servire.
Con questa ricetta partecipo al contest indetto da Sapori e Dissapori che ha come sponsor il Consorzio dei vini dei Colli Euganei.